NOI C'ENTRIAMO
CITTADINI ATTIVI PER METTERE AL CENTRO IL QUARTIERE
Attraverso il “Bando alle periferie” il Comune di Milano ha deciso di finanziare i progetti di enti no profit con l’intento di promuovere e sostenere azioni innovative di rigenerazione urbana, finalizzate a rendere i quartieri milanesi più belli, più vivi, più connessi e accessibili, più aperti e solidali.
In questo contesto, la rete di organizzazioni "Noi c'entriamo" ha proposto il progetto "Cittadini attivi per rimettere al centro il quartiere", che prevede la realizzazione di eventi aggregativi, ludici e formativi nella zona Bovisa Niguarda.
www.noicentriamo.it - Facebook @NoiCentriamo.Nguarda
L'idea è quella di valorizzare il quartiere come comunità EMPATICA E COMPETENTE, cioè capace di riconoscersi e definirsi in base alle proprie reali risorse e di metterle al servizio degli abitanti in maniera attiva ed efficace, come punto di riferimento CENTRALE per i bisogni dei cittadini.
Perché ciò si realizzi è importante impostare un’azione di raccordo sul territorio che consenta di
- mappare le organizzazioni (enti profit, non profit, gruppi informali) già esistenti e attive sul territorio
- metterle in relazione tra loro
- formarle in modo che possano condividere un agire interconnesso
- valorizzare le competenze dei singoli enti nel creare una visione condivisa.
Soggetti pubblici e privati, commerciali e non, sono di fatto già operativi sul territorio, in maniera disintegrata rispetto al tessuto-quartiere. Il focus di intervento è quindi quello di modificare la forma mentis dei soggetti attivi sul territorio, in modo da essere utilizzati come testimoni ed agenti chiave, per attivare interventi a cascata nel quartiere.
L’azione proposta è dunque volta a valorizzare e formare in ottica comunitaria le diverse agenzie già presenti sul territorio.
Niguarda-Bovisa è un ambito territoriale che comprende quartieri dalla forte vocazione in tema di cooperazione abitativa (ad es. storiche cooperative edilizie nel quartiere Niguarda), attività ricreative e culturali, associazionismo, volontariato. Tuttavia i diversi quartieri, da un punto di vista sia urbanistico che socio-relazionale, presentano ad oggi una situazione di tessuto discontinuo e frammentato, poco interconnesso.
Questo progetto vuole promuovere lo sviluppo di una rete tra realtà già presenti che, a vario titolo, operano nel sociale, ponendo le basi per una sinergia operativa; una maggiore collaborazione tra enti, oltre a migliorare la visibilità e l’incisività dei singoli partner sul territorio, può generare una ricaduta in termini di maggiore coinvolgimento e interazione tra cittadini, andando a migliorare la quantità e la qualità delle relazioni sociali nel suo complesso.
Il progetto mira a creare i presupposti per diffondere e radicare la metodologia del creare empowerment comunitario, attivando un circuito virtuoso dove bisogni individuali e collettivi possano interagire in maniera creativa e moltiplicativa. Il trasferimento di un processo creatore di valore individuale e sociale nella collettività si basa sulla capitalizzazione delle risorse esistenti e fa del superamento della monofunzionalità degli usi e delle risorse un punto di forza.
Così non solo gli spazi/luoghi nel territorio saranno utilizzati in maniera alternativa (negozi diventano sedi per eventi, aule di scuola diventano spazi per laboratori e corsi, marciapiedi e cortili diventano luoghi di scambio e confronto), anche i servizi vengono integrati(commercianti che diventano divulgatori “esperti” rispetto ai servizi da loro venduti).
La possibilità di creare eventi e attività laboratoriali a piccoli gruppi consente di incidere sulla percezione di insicurezza: l’introduzione di spazi e momenti di utilizzo del territorio per fermarsi, conoscersi, intessere relazioni, uscire di casa e incontrare “facce amiche” incide sulla percezione della propria sicurezza.
La possibilità di usufruire di spazi alternativi per proporre attività di inclusione sociale incide sulla carenza di legami di comunità. Infine la decentralizzazione di offerte di intrattenimento, socializzazione, scambio di servizi, dipanata in momenti aggregativi ripetuti all’interno del quartiere può incidere sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Le realtà partner operano già implicitamente secondo le linee metodologiche presentate, in maniera isolata, frammentata e non percepita dai cittadini come parte di un’unica offerta di soluzioni aggregative, sociali ed economiche. La ricostruzione consapevole e finalizzata di questa tessitura-quartiere è il risultato atteso di questo intervento.
I PARTNER
ArKa (associazione di promozione sociale, ente di formazione al counseling)
Mag2 (cooperativa finanziaria solidale),
Namasté (cooperativa, con vendita di prodotti agricoli + inserimento lavorativo)
Ass. Musicale R. Franceschi (associazione, scuola di musica, promozione eventi musicali)
La Casa del Miele (antica drogheria, punto di riferimento di quartiere)
The Framers (associazione di fotografi, corsi di fotografia, concorsi, allestimento mostre fotografiche)
Il Dito e La Luna (casa editrice, pubblicazione di libri, creazione di siti web)
LE AZIONI
1) Fomazione dei partner formali all’empowerment di comunità
2) Organizzazione di eventi aggregativi e informativi, diffusi sul territorio, con lo scopo di creare tessuto sociale attivo e diffondere le competenze a-b-c (come Aperitivi a tema, Presentazioni di libri, Mostre fotografiche, incontri musicali).
3) Laboratori e worshop formativi dedicati alla cittadinanza:
3.a “Basic Counseling” di ArKa,
3.b “Bilancio dei Desideri” di MAG2,
3.c “Orti in casa” e “ Il Bilancio di competenze” di Namasté
4) Organizzazione di momenti aggregativi collettivi (Feste di quartiere)
5) Verificare le condizioni per aprire un centro d’ascolto territoriale di counseling per i singoli e la comunità.
Attraverso queste azioni intendiamo attivare:
- la messa in rete dei soggetti, profit e non profit, pubblici e privati, presenti sul territorio, a partire dai partner formali del progetto per estendersi in circolo virtuoso ad altri partner;
- la condivisione e diffusione nel tessuto sociale di competenze in tre ambiti fondamentali: le relazioni (competenze comunicative, gestioni dei conflitti), l’economia (la gestione del denaro, il credito, il lavoro), l’alimentazione consapevole (orti in casa, coltivazione consapevole), il tutto in un’ottica di empowerment individuale e comunitario.
- l’abitudine a uscire di casa, conoscere, incontrare, fuire e creare occasioni di incontro, confronto, aggregazione e recisproca sensibilizzazione, con l’attivazione di risorse individuali e comunitarie.
- luoghi e spazi comuni più abitati e condivisi (strade, negozi, sedi di associazioni, biblioteche).
- percezione di maggior sicurezza e connessione.
- tessuto sociale più coeso e partecipato.
Diventa anche tu partner del progetto
Oltre ai partner formali del progetto, che sono i soggetti promotori, desideriamo coinvolgere le altre realtà già presenti e attive sul territorio, siano esse enti profit, no profit, gruppi informali o singoli individui.
Ci piace pensare che quello che abbiamo ideato possa avere un effetto moltiplicativo e che la rete possa continuare ad allargarsi, affinché la tessitura-quartiere possa continuare a rendersi più spessa, variegata, multiforme.